sabato 14 marzo 2015

MAZDA RX-8



MAZDA RX-8





INTRODUZIONE.

La Mazda RX-8 è stata una autovettura sportiva con carrozzeria coupé prodotta dalla casa automobilistica giapponese Mazda a partire dal 2003 fino al 2011 (sul mercato europeo la vendita era stata sospesa già l'anno precedente).

IL MODELLO DEFINITIVO.


Una nuova versione semi-definitiva venne presentata nel gennaio del 2003 ad un ristretto gruppo di appassionati in Giappone; il design rimase immutato rispetto al concept di due anni prima mentre il telaio era stato completamente rinnovato. Nuove sospensioni anteriori a doppio quadrilatero alto deformabile, retrotreno a bracci multipli (schema Multilink), apertura delle porte freestyle sempre legate all'accessibilità dei posti posteriori e motore ovviamente Wankel da 1.300 cm³ in vari livelli di potenza a seconda delle esigenze dei mercati. Il cambio sia manuale a 5 o 6 rapporti che automatico a 4 oppure automatico sequenziale a 6 rapporti. La nuova versione venne approvata dagli appassionati e la Mazda fece partire la produzione il mese successivo presso gli stabilimenti di Hiroshima.

IL DESIGN.



Il design sportivo e filante curato da Ikuo Maeda segue un andamento a freccia ed ha introdotto il nuovo family feeling che caratterizzerà le Mazda che saranno lanciate nei primi anni 2000. La presa d'aria anteriore è solamente a titolo estetico in quanto la grata in realtà è chiusa posteriormente. Le due prese d'aria più piccole inferiori sono generose e permettono ai due radiatori dell'olio frontali un buon raffreddamento mentre la coda è dominata da un piccolo portellone dotato di spoiler e fanaleria a Led con sfondo bicolore rosso e argento stile ghiaccio. Due i terminali di scarico posizionati agli estremi del retrotreno e cofano motore dotato di nervature a forma di V.

INTRODUZIONE MOTORE.

La carrozzeria sfrutta numerosi elementi in alluminio e carbonio per ridurre il peso mentre il nuovo telaio ha permesso di esaltare le qualità dinamiche della vettura. La distribuzione dei pesi è pari a 50:50. Il motore Wankel è posizionato nella zona anteriore della vettura mentre il cambio è al retrotreno. Di serie il differenziale Torsen a slittamento limitato. Il nuovo propulsore aspirato denominato Renesis 13B-MSP è composto da due rotori da 654 cm³ l'uno ed è capace di 218 cavalli (160 kW) abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti oppure automatico a 4. Questo step è stato venduto in Giappone e America. Una versione denominata High Power venne offerta in Nord America, Giappone e in seguito nel resto del mondo dotata del medesimo motore ma potenziato a 250 cavalli e abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti. Sempre negli Stati Uniti venne offerta una versione base da 215 cavalli abbinata ad un cambio automatico a 4 rapporti e dal 2006 a 6 rapporti sequenziali.
 
 IL MOTORE ROTATIVO.

Cos'è il motore rotativo? L'idea è quella di convogliare in un percorso approssimativamente circolare i quattro tempi del "ciclo Otto" dei motori a scoppio. Immaginiamo un anello di alcuni centimetri di diametro, e facciamolo ruotare attorno a un dito, agitando su e giù il dito. Facile, vero? Il motore Wankel funziona allo stesso modo, con l'unica differenza che è l'anello esterno (il rotore) ad indurre il moto del dito (che ci rappresenta nella realtà l'albero motore). Il "triangolone" qui a sinistra ruota a seguito dello scoppio e scarica energia meccanica sull'albero rotore al centro.

Diversi progetti vengono definiti "motore rotativo", ma quello di Wankel è certamente il caposcuola, ed è l'unico che è andato assai al di là della sperimentazione. Felix Wankel (1902-1988) realizzò il prototipo definitivo nell'estate del 1958 per la tedesca NSU; dal 1960 al '63 si concretizzava l'accordo con la giapponese Mazda, ed appena quattro anni dopo quest'ultima commercializzava la sua prima auto con motore rotativo (la Cosmo Sports, antesignana della Rx-8 di oggi), vendendone in dieci anni un milione di pezzi, principalmente in Giappone e negli USA.

Rispetto ai motori a pistoni, il principale vantaggio del motore rotativo Wankel sta nel fatto che quest'ultimo ha solo DUE parti in movimento.
Il "cilindro" del motore Wankel (più propriamente, lo statore) è in effetti un cilindro ovale (un trocoide) che ospita un rotore di forma approssimativamente triangolare, la cui rotazione produce continuamente tre "camereDescrizione: http://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png"; allargandole e restringendole durante il moto, crea la parte "piatta" del rotore, creando così la compressione per lo scoppio. Il rotore mantiene separate le tre camere "strisciando" sulla parte interna dello statore e muovendo direttamente l'albero motore che sta al suo centro. Non ci sono valvole, albero a camme, cinghie, etc, e - ad eccezione degli attriti dovuti allo strisciamento - tutta la potenza prodotta è scaricata sull'albero motore.
Col movimento del rotore nello statore, le tre "camere", solidali con i tre lati del rotore ma limitate dalla forma dello statore, cambiano posizione e volume: idealmente, sarebbe come avere tre cilindri senza il limite del loro movimento lineare e della loro complessità meccanica!
Dunque il motore Wankel è assai più leggero di un equivalente a benzina, più affidabile (perché più semplice, perché ha meno parti in movimento: e "ciò che non c'è, non si rompe"!), con assai meno vibrazioni (perché il moto è circolare anziché lineare, perché girano solo rotore e albero motore!), con una risposta migliore (perché non soggetta al sistema delle valvole), meno inquinante (perché la combustione è più "fredda" e quindi rilascia una quantità minore di NOx) e perfino più silenzioso!
Fra l'altro la separazione tra la camera di combustione rispetto all'area di aspirazione permette l'utilizzo dell'idrogeno e di altri combustibili (c'è addirittura un brevetto per un motore rotativo che può utilizzare indifferentemente diversi tipi di carburante).
Il suo tallone di Achille è negli angoli del rotore, che sono in continuo strisciamento sulle pareti dello statore, e che richiedono adeguato raffreddamento e lubrificazione, ma ripeto che siamo appena agli inizi di una tecnologia promettentissima e sulla quale è stato investito ancora troppo poco.
Il cavallo di battaglia di chi detesta il motore rotativo sarebbe la sua presunta "scarsa durata". Ho notizia di motori rotativi che vengono rifatti dopo i 150-200mila km... e al costo di un migliaio di euro (un motore semplice non ha un costo complicato!).
Infatti, ad eccezione dei tentativi fatti dagli anni cinquanta ad oggi, con la Ro-80 della NSU, la GS-Birotor della Citroen, e addirittura la motocicletta NortonDescrizione: http://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png Commando (taluni scrivono "Norton Commander", ma non ha niente a che vedere col software omonimo; peraltro la moto è dei primissimi anni settanta), attualmente solo la Mazda ha insistito a sufficienza fino ad arrivare alla produzione in serie.
Trent'anni fa, mentre io mi dilettavo a disegnare soluzioni alternative come sopra ricordato, la giapponese Mazda, dopo dieci anni di sperimentazioni, lanciava nel 1977 la RX-7 con motore rotativo Wankel, dimostrando la serissima alternativa ai motori a scoppio (in seguito, la seconda generazione di RX-7 avrà addirittura il turbo, e la terza generazione sarà biturbo con catalizzatore a norme Euro1). Non sono rare le foto delle Mazda da gara con motore rotativo che tranquillamente "impennano" per l'enorme coppia (altro che il NOS e certi recenti filmetti imbecilli)!
Dopo una prestigiosa vittoria alla 24 ore di Le Mans nel 1991 (con la versione 787B, un mostro con quattro statori Wankel per un totale di 2622cc, che sputava fuori 522kW a 9000rpm!!), il progetto fu lasciato lentamente cadere perché stupidamente non si volle investire a sufficienza sulla ricerca contro l'inquinamento e i consumi. Dico "stupidamente" perché, quando il progetto è stato miracolosamente ripreso, con poche modifiche (leghe leggere e compositi in cromo-molibdeno, uso di ceramiche negli scarichi, iniezione computerizzata, etc) il motore rotativo si è dimostrato poco inquinante al pari dei migliori equivalenti a pistoni (la RX-8 supera comodamente e abbondantemente gli standard richiesti dalla severa normativa Euro4).
La Mazda RX-8 monta un motore Wankel da 1308cc e, in meno spazio di un motore di una piccola utilitaria, tira fuori la bellezza di 231 cavalli (174 kW) a 8500 giri (la "linea rossa" è a 9000 giri, mentre il cut-off è a 9500 giri).
 



Questo motore, dall'altisonante (e meritatissimo) nome Renesis (da rotary engine genesis) non fa "brum-brum", ma fa un delizioso rombo tipo "brrrrzzzZZZZZ!!!!" e sale in brevissimo tempo fino a novemila giri senza il minimo strappo! Ha vinto diversi premi internazionali come "miglior motore dell'anno".

Alcune caratteristiche tecniche della RX-8:

  • motore rotativo a due statori da 654cc twin spark, raffreddato ad acqua, rapporto di compressione 10:1
  • potenza 237 cavalli (177kW), coppia max 211Nm a 5500rpm
  • accelerazione 0-100 in 6.4sec, velocità massima 235 km/h
  • consumo 11.4l/100km (misto), 8.7l/100km (extraurbano)  
  • ruote 225/45R18 91W; cambio a 6 marce manuale o automatico 
  • distribuzione ottimale dei pesi (50%/50%)

    Sul sito giapponese Mazda, nella sezione "RX8 MZ_Tune" è possibile acquistare tutta una serie di modifiche per l'uso da competizione (freni, pasticche, sospensioni, radiatore, marmitta e scarico, etc). Chi ha giocato ai vari "Gran Turismo" sulla Playstation ne ha già provato l'ebbrezza virtuale...
    Parentesi: in Giappone la vendono potenziata a 184kW (255hp)
    La RX-8 ha dunque caratteristiche sportive di tutto rispetto, e la deliziosa "anomalia" di un motore tanto piccolo e leggero quanto potente e maneggevole. Questo ha fra le altre cose permesso ai progettisti della Mazda di bilanciare perfettamente il baricentro e il peso, equamente distribuito su entrambi gli assi, che rende questo gioiello di tecnologia ancora più gustoso.
    La Mazda ha continuato a sviluppare la RX8, con nuovi modelli specifici per il mercato USA e inglese (dove se ne vendono di più); in Giappone, l'anno scorso, sono stati venduti i primi modelli a "doppia alimentazione" (idrogeno o benzina), che invaderanno il mercato dal 2008. Per il 2010 è prevista una nuova versione del motore Renesis, ancora più potente, con consumi ridotti del 15-25%, in versione anche a gasolio (e a norme Euro6). 

    SCHEDA TECNICA.

    Marca
    MAZDA
    Modello
    RX-8
    Versione
    1.3
    Carrozzeria
    Coupé
    Numero porte
    4
    Numero posti
    4
    Garanzia
    -
    Motore
    Numero Cilindri
    2
    Tipo
    Rotativo
    Posizione
    Anteriore
    Carburante
    Benzina
    Cilindrata
    1308 cc
    Potenza massima (giri)
    231 cv a 8200 giri
    Coppia massima (giri)
    211 Nm a 5500 giri
    Trasmissione e cambio
    Trazione
    Posteriore
    Tipo cambio
    Manuale
    Numero rapporti
    6
    Prestazioni
    Velocità massima
    235 Km/h
    Accelerazione 0-100Km/h
    6.4 s
    Consumo urbano
    16.1 lt/100Km
    Consumo combinato
    11.4 lt/100Km
    Consumo extra-urbano
    8.7 lt/100Km
    Dimensioni e peso
    Lunghezza
    4430 mm
    Larghezza
    1770 mm
    Altezza
    1340 mm
    Passo
    -
    Peso
    1350 Kg
    Serbatoio
    61 lt
    Bagagliaio max.
    290 - 290 dm3
    Diametro sterzata
    -
    Omologazione ed emissioni
    Omologazione
    Euro4
    Emissioni CO2
    -

     

 COME VA.

Tutto ruota attorno all'incredibile motore turbo a due pistoni rotanti che sale di giri con una rapidità e un sound incredibili. Le scariche di adrenalina sono assicurate, anche perché la trazione è posteriore e l'assetto è bello sportivo. Il discorso comfort, alla faccia delle quattro porticine, passa un po' in secondo piano.


CONTRO.

I consumi toccano livelli spaventosi nella guida sportiva. Alcune scelte stilistiche sono discutibili.


COLORI. 

Gialla o anche rossa, per avere tutti gli occhi addosso. Le tinte metallizzate la addolciscono invece molto e la mimetizzano nel traffico.

 
….C'è poco da dire: la RX-8 è solo così. La si ama o la si odia...


 
 
  MAZDA RX-8 IN PISTA.



MAZDA RX-8 BANCO PROVA.



 ACCELLERAZIONE MAZDA RX-8 

 

1 commento:

  1. quanti errori. non è turbo intanto, e poi rileggi tutto che è meglio

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