MAZDA RX-8
INTRODUZIONE.
La Mazda RX-8
è stata una autovettura sportiva con carrozzeria coupé
prodotta dalla casa automobilistica giapponese
Mazda
a partire dal 2003
fino al 2011
(sul mercato europeo la vendita era stata sospesa già l'anno precedente).
IL MODELLO DEFINITIVO.
Una nuova versione semi-definitiva venne presentata nel
gennaio del 2003
ad un ristretto gruppo di appassionati in Giappone;
il design rimase immutato rispetto al concept di due anni prima mentre il
telaio era stato completamente rinnovato. Nuove sospensioni
anteriori a doppio quadrilatero alto deformabile, retrotreno a bracci multipli
(schema Multilink),
apertura delle porte freestyle
sempre legate all'accessibilità dei posti posteriori e motore ovviamente Wankel
da 1.300 cm³ in vari livelli di potenza a seconda delle esigenze dei
mercati. Il cambio sia manuale a 5 o 6 rapporti che automatico
a 4 oppure automatico sequenziale a 6 rapporti. La nuova versione venne
approvata dagli appassionati e la Mazda fece partire la produzione il mese
successivo presso gli stabilimenti di Hiroshima.
IL DESIGN.
Il design sportivo e filante curato da Ikuo Maeda segue un andamento a freccia ed ha introdotto il nuovo
family feeling che caratterizzerà le Mazda che
saranno lanciate nei primi anni 2000.
La presa d'aria anteriore è solamente a titolo estetico in quanto la grata in
realtà è chiusa posteriormente. Le due prese d'aria più piccole inferiori sono
generose e permettono ai due radiatori dell'olio frontali un buon raffreddamento mentre la coda è dominata da un
piccolo portellone dotato di spoiler e fanaleria a Led con sfondo bicolore rosso e argento
stile ghiaccio.
Due i terminali di scarico posizionati agli estremi del retrotreno e cofano motore dotato di nervature a
forma di V.
INTRODUZIONE MOTORE.
La carrozzeria sfrutta numerosi elementi in alluminio
e carbonio
per ridurre il peso mentre il nuovo telaio ha permesso
di esaltare le qualità dinamiche della vettura. La distribuzione dei pesi è pari a 50:50. Il motore Wankel
è posizionato nella zona anteriore della vettura mentre il cambio è al
retrotreno. Di serie il differenziale Torsen a
slittamento limitato. Il nuovo propulsore aspirato
denominato Renesis 13B-MSP è
composto da due rotori da 654 cm³ l'uno ed
è capace di 218 cavalli
(160 kW) abbinato
ad un cambio manuale a 5
rapporti oppure automatico a 4. Questo step è stato venduto in Giappone
e America.
Una versione denominata High
Power venne offerta in Nord America, Giappone e in seguito nel resto del mondo
dotata del medesimo motore ma potenziato a 250 cavalli e
abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti.
Sempre negli Stati Uniti venne offerta una versione base da 215 cavalli abbinata ad un cambio
automatico a 4 rapporti e dal 2006 a 6 rapporti sequenziali.
IL MOTORE ROTATIVO.
Cos'è il
motore rotativo? L'idea è quella di convogliare in un percorso
approssimativamente circolare i quattro tempi del "ciclo Otto" dei
motori a scoppio. Immaginiamo un anello di alcuni centimetri di diametro, e
facciamolo ruotare attorno a un dito, agitando su e giù il dito. Facile, vero?
Il motore Wankel funziona allo stesso modo, con l'unica differenza che è
l'anello esterno (il rotore) ad indurre il moto del dito (che ci rappresenta
nella realtà l'albero motore). Il "triangolone" qui a sinistra ruota
a seguito dello scoppio e scarica energia meccanica sull'albero rotore al
centro.
Diversi progetti vengono
definiti "motore rotativo", ma quello di Wankel è certamente il
caposcuola, ed è l'unico che è andato assai al di là della sperimentazione. Felix Wankel
(1902-1988) realizzò il prototipo definitivo nell'estate del 1958 per la
tedesca NSU; dal 1960 al '63 si concretizzava l'accordo con la giapponese
Mazda, ed appena quattro anni dopo quest'ultima commercializzava la sua prima
auto con motore rotativo (la Cosmo Sports, antesignana della Rx-8 di oggi), vendendone in dieci anni un
milione di pezzi, principalmente in Giappone e negli USA.
Rispetto ai
motori a pistoni, il principale vantaggio del motore rotativo Wankel sta nel
fatto che quest'ultimo ha solo DUE
parti in movimento.
Il
"cilindro" del motore Wankel (più propriamente, lo statore) è in effetti un cilindro
ovale (un trocoide) che ospita
un rotore di forma approssimativamente triangolare, la cui rotazione produce
continuamente tre "camere";
allargandole e restringendole durante il moto, crea la parte "piatta"
del rotore, creando così la compressione per lo scoppio. Il rotore mantiene
separate le tre camere "strisciando" sulla parte interna dello
statore e muovendo direttamente
l'albero motore che sta al suo centro. Non ci
sono valvole, albero a camme, cinghie, etc, e - ad eccezione degli
attriti dovuti allo strisciamento - tutta la potenza prodotta è scaricata
sull'albero motore.
Col
movimento del rotore nello statore, le tre "camere", solidali con i
tre lati del rotore ma limitate dalla forma dello statore, cambiano posizione e
volume: idealmente, sarebbe come avere tre cilindri senza il limite del loro
movimento lineare e della loro complessità meccanica!
Dunque il motore Wankel è assai più
leggero di un equivalente a benzina, più affidabile (perché più semplice,
perché ha meno parti in movimento: e "ciò
che non c'è, non si rompe"!), con assai meno vibrazioni
(perché il moto è circolare anziché lineare, perché girano solo rotore e albero
motore!), con una risposta migliore (perché non soggetta al sistema delle
valvole), meno inquinante (perché la combustione è più "fredda" e
quindi rilascia una quantità minore di NOx)
e perfino più silenzioso!
Fra l'altro
la separazione tra la camera di combustione rispetto all'area di aspirazione permette
l'utilizzo dell'idrogeno e di altri combustibili (c'è addirittura un brevetto
per un motore rotativo che può utilizzare indifferentemente diversi tipi di
carburante).
Il suo
tallone di Achille è negli angoli del rotore, che sono in continuo strisciamento
sulle pareti dello statore, e che richiedono adeguato raffreddamento e
lubrificazione, ma ripeto che siamo appena agli inizi di una tecnologia
promettentissima e sulla quale è stato investito ancora troppo poco.
Il cavallo di battaglia di chi detesta
il motore rotativo sarebbe la sua presunta "scarsa durata". Ho
notizia di motori rotativi che vengono rifatti dopo i 150-200mila km... e al
costo di un migliaio di euro (un motore semplice non ha un costo complicato!).
Infatti, ad
eccezione dei tentativi fatti dagli anni cinquanta ad oggi, con la Ro-80 della
NSU, la GS-Birotor della Citroen, e addirittura la motocicletta Norton Commando
(taluni scrivono "Norton Commander", ma non ha niente a che
vedere col software omonimo; peraltro la moto è dei primissimi anni settanta),
attualmente solo la Mazda ha insistito a
sufficienza fino ad arrivare alla produzione in serie.
Trent'anni
fa, mentre io mi dilettavo a disegnare soluzioni alternative come sopra
ricordato, la giapponese Mazda,
dopo dieci anni di sperimentazioni, lanciava nel 1977 la RX-7 con motore
rotativo Wankel, dimostrando la serissima alternativa ai motori a scoppio (in
seguito, la seconda generazione di RX-7 avrà addirittura il turbo, e la terza
generazione sarà biturbo con catalizzatore a norme Euro1). Non sono rare le
foto delle Mazda da gara con motore rotativo che tranquillamente
"impennano" per l'enorme coppia
(altro che il NOS e certi recenti filmetti imbecilli)!
Dopo una
prestigiosa vittoria alla 24 ore di Le Mans nel 1991 (con la versione
787B, un mostro con quattro statori Wankel per un totale di 2622cc, che sputava
fuori 522kW a 9000rpm!!), il progetto fu lasciato lentamente cadere perché
stupidamente non si volle investire a sufficienza
sulla ricerca contro l'inquinamento e i consumi. Dico "stupidamente"
perché, quando il progetto è stato miracolosamente ripreso, con poche modifiche
(leghe leggere e compositi in cromo-molibdeno, uso di ceramiche negli scarichi,
iniezione computerizzata, etc) il motore rotativo si è dimostrato poco
inquinante al pari dei migliori equivalenti a pistoni (la RX-8 supera
comodamente e abbondantemente gli standard richiesti dalla severa normativa Euro4).
La Mazda RX-8 monta un motore Wankel da
1308cc e, in meno spazio di un motore di una piccola utilitaria, tira fuori la
bellezza di 231 cavalli (174 kW) a 8500 giri (la "linea rossa" è a
9000 giri, mentre il cut-off è
a 9500 giri).
Questo
motore, dall'altisonante (e meritatissimo) nome Renesis (da rotary
engine genesis) non fa "brum-brum", ma fa un delizioso
rombo tipo "brrrrzzzZZZZZ!!!!"
e sale in brevissimo tempo fino a novemila giri senza il minimo strappo! Ha
vinto diversi premi internazionali come "miglior motore dell'anno".
Alcune
caratteristiche tecniche della RX-8:
- motore rotativo a due statori da 654cc twin spark, raffreddato ad acqua, rapporto di compressione 10:1
- potenza 237 cavalli (177kW), coppia max 211Nm a 5500rpm
- accelerazione 0-100 in 6.4sec, velocità massima 235 km/h
- consumo 11.4l/100km (misto), 8.7l/100km (extraurbano)
- ruote 225/45R18 91W; cambio a 6 marce manuale o automatico
- distribuzione ottimale dei pesi
(50%/50%)
Sul sito giapponese Mazda, nella sezione "RX8 MZ_Tune" è possibile acquistare tutta una serie di modifiche per l'uso da competizione (freni, pasticche, sospensioni, radiatore, marmitta e scarico, etc). Chi ha giocato ai vari "Gran Turismo" sulla Playstation ne ha già provato l'ebbrezza virtuale...Parentesi: in Giappone la vendono potenziata a 184kW (255hp)La RX-8 ha dunque caratteristiche sportive di tutto rispetto, e la deliziosa "anomalia" di un motore tanto piccolo e leggero quanto potente e maneggevole. Questo ha fra le altre cose permesso ai progettisti della Mazda di bilanciare perfettamente il baricentro e il peso, equamente distribuito su entrambi gli assi, che rende questo gioiello di tecnologia ancora più gustoso.La Mazda ha continuato a sviluppare la RX8, con nuovi modelli specifici per il mercato USA e inglese (dove se ne vendono di più); in Giappone, l'anno scorso, sono stati venduti i primi modelli a "doppia alimentazione" (idrogeno o benzina), che invaderanno il mercato dal 2008. Per il 2010 è prevista una nuova versione del motore Renesis, ancora più potente, con consumi ridotti del 15-25%, in versione anche a gasolio (e a norme Euro6).SCHEDA TECNICA.MarcaMAZDAModelloRX-8Versione1.3CarrozzeriaCoupéNumero porte4Numero posti4Garanzia-MotoreNumero Cilindri2TipoRotativoPosizioneAnterioreCarburanteBenzinaCilindrata1308 ccPotenza massima (giri)231 cv a 8200 giriCoppia massima (giri)211 Nm a 5500 giriTrasmissione e cambioTrazionePosterioreTipo cambioManualeNumero rapporti6PrestazioniVelocità massima235 Km/hAccelerazione 0-100Km/h6.4 sConsumo urbano16.1 lt/100KmConsumo combinato11.4 lt/100KmConsumo extra-urbano8.7 lt/100KmDimensioni e pesoLunghezza4430 mmLarghezza1770 mmAltezza1340 mmPasso-Peso1350 KgSerbatoio61 ltBagagliaio max.290 - 290 dm3Diametro sterzata-Omologazione ed emissioniOmologazioneEuro4Emissioni CO2-
COME VA.
Tutto ruota attorno all'incredibile
motore turbo a due pistoni rotanti che sale di giri con una rapidità e un sound
incredibili. Le scariche di adrenalina sono assicurate, anche perché la
trazione è posteriore e l'assetto è bello sportivo. Il discorso comfort, alla
faccia delle quattro porticine, passa un po' in secondo piano.
CONTRO.
I consumi toccano livelli spaventosi
nella guida sportiva. Alcune scelte stilistiche sono discutibili.
COLORI.
Gialla o anche rossa, per avere tutti
gli occhi addosso. Le tinte metallizzate la addolciscono invece molto e la
mimetizzano nel traffico.
….C'è poco da dire: la RX-8 è solo
così. La si ama o la si odia...
MAZDA RX-8 IN PISTA.
MAZDA RX-8 BANCO PROVA.
ACCELLERAZIONE MAZDA RX-8
quanti errori. non è turbo intanto, e poi rileggi tutto che è meglio
RispondiElimina